Dato l’approssimarsi del freddo e della “stagione dei malanni”, oggi parliamo di naso chiuso, raffreddore e influenza.
Quando ci sembra di “non poter respirare”, la tentazione (anche pesantemente indotta, guardate uno dei tanti autobus qui a Roma!!!) è fortissima: spray nel naso, bustina “antiflu” e via, nel giro di 25 secondi il naso si apre e possiamo tornare alla nostra giornata.
Ma cosa succede davvero nel corpo quando facciamo questo, soprattutto se lo ripetiamo giorno dopo giorno?
In questo articolo vi propongo uno sguardo un po’ più profondo:
- come funzionano vasocostrittori e farmaci antinfluenzali,
- quali sono i loro limiti e possibili rischi secondo la letteratura scientifica,
- e come possiamo invece lavorare sul “terreno” e sulle cause, in linea con la visione dell’igiene naturale.
Sintomi: nemico da zittire o messaggio del corpo?
Naso chiuso, mal di testa, febbricola, muco… sono fastidiosi, certo, ma sono anche strategie di difesa del corpo:
- il muco intrappola virus, batteri e particelle irritanti;
-
l’infiammazione richiama cellule immunitarie;
-
la febbre (entro certi limiti) accelera alcune reazioni immunitarie.
Se l’unico obiettivo diventa “non sentire più niente” nel giro di pochi minuti, finiamo per zittire il messaggio, senza chiederci:
- perché il corpo sta producendo tutto questo muco?
- cosa irrita le mucose?
- cosa indebolisce le difese (stress, sonno scarso, alimentazione, ambiente, fumo, aria secca, ecc.)?
È qui che la visione dell’igiene naturale – lavorare sul terreno invece che sul sintomo – ha molto senso, e la scienza in realtà non è così lontana da questa logica quando parliamo di prevenzione e stile di vita.
Disclaimer
Questo articolo offre una panoramica sui più comuni farmaci antiraffreddore, vista attraverso la lente dell’Igiene Naturale. Il mio intento non è demonizzare la medicina tout court né proporre una visione rigida o “di genere naturale” a tutti i costi. Credo sia condiviso che ci sono situazioni in cui davvero l’approccio specialistico può essere l’unica soluzione: incidenti, fratture e emergenze gravi.
Però in molte altre situazioni della quotidianità e soprattutto in termini preventivi, il corpo ha risorse notevoli per gestire da sé i processi influenzali.
Vasocostrittori nasali: perché il naso si “apre” in 25 secondi
Gli spray decongestionanti contenenti molecole come ossimetazolina e xilometazolina (e, per via sistemica, pseudoefedrina) agiscono stimolando recettori sulle pareti dei vasi sanguigni delle mucose (recettori α-adrenergici).
Risultato:
- i vasi si restringono (vasocostrizione),
- diminuisce il flusso di sangue,
- la mucosa si sgonfia,
- il naso si apre rapidamente.
Può sembrare un miracolo, ma porta con sé tanti lati negativi ed il problema nasce quando purtroppo:
- li usiamo troppo spesso,
- per troppi giorni di fila,
- o in persone con fragilità cardiovascolari.
Rhinitis medicamentosa: quando il rimedio crea il problema
Esiste addirittura un nome medico per il naso che si intasa perché abbiamo abusato degli spray: rhinitis medicamentosa o “rebound congestion”.
È un’infiammazione della mucosa nasale indotta proprio dall’uso prolungato di decongestionanti topici… Ed io ne ho sofferto, perché purtroppo ho sempre avuto le mucose delicate e da piccola, per anni ho abusato di questi rimedi.
L’uso per più giorni consecutivi (spesso oltre 3–5 giorni) aumenta nettamente il rischio di congestionamento di rimbalzo: quando lo spray svanisce, i vasi si dilatano di più, il naso si chiude ancora di più, e la persona sente il bisogno di usarlo di nuovo: nella mia esperienza, all’inizio notavo un effetto di 6-8 ore poi con l’utilizzo continuo arrivavo a malapena a un’ora e dovevo costantemente utilizzarlo.
A lungo termine si possono osservare:
- mucosa più gonfia e reattiva,
- alterazioni strutturali,
- difficoltà respiratoria cronica.
Inoltre, anche se gli effetti sistemici sono rari con l’uso corretto, sono descritti casi di aumento della pressione, tachicardia, palpitazioni, crisi ipertensive in soggetti predisposti.
Decongestionanti sistemici: pseudoefedrina e rischio cardiovascolare
Molte bustine “antiflu” contengono, oltre a paracetamolo o ibuprofene, anche pseudoefedrina, un decongestionante sistemico.
La pseudoefedrina:
- stimola il rilascio di noradrenalina,
- provoca vasocostrizione generalizzata,
- riduce l’edema delle mucose nasali, ma può anche far salire la pressione e influenzare la circolazione.
L’Agenzia Europea del Farmaco (EMA) ha rivisto recentemente la sicurezza di questi farmaci confermando un rischio raro ma serio di due condizioni neurologiche:
- PRES (sindrome da encefalopatia posteriore reversibile)
- RCVS (sindrome da vasocostrizione cerebrale reversibile)
I comuni farmaci “antiflu”: cosa fanno davvero?
Le classiche bustine o compresse per raffreddore/influenza di solito combinano:
- paracetamolo (per febbre e dolori);
- FANS come ibuprofene (dolore, infiammazione);
- decongestionanti (pseudoefedrina o simili);
- a volte antistaminici e/o sedativi della tosse.
Gli studi sicuramente dimostrano che sono efficaci nel ridurre febbre e dolori (muscolari, mal di testa), ma anche che comportano tanti rischi:
- nausea, diarrea,
- ulcere e sanguinamenti gastrointestinali,
- aumento della pressione,
- danno renale, soprattutto se si è disidratati,
- danno epatico.
Il punto non è “il farmaco è cattivo”, ma capire che non è neutro: se lo usiamo spesso, senza criterio e senza ascoltare il corpo, il conto può arrivare.
L’ottica dell’Igiene Naturale: lavorare sul terreno
Dal punto di vista dell’igiene naturale, naso chiuso e muco non sono “errori” del corpo, ma tentativi di pulizia e difesa.
Spesso troviamo una combinazione di fattori:
- alimentazione pro-infiammatoria (molti zuccheri raffinati, farine processate, grassi industriali, latticini e proteine animali);
- stress cronico e poco sonno, che indeboliscono la risposta immunitaria;
- ambiente (aria secca, inquinamento, fumo, polvere, muffe);
- pochi vegetali freschi, frutta, acqua, cioè pochi nutrienti e liquidi per sostenere la detossificazione naturale.
Non è affatto un caso che ci ammaliamo di più proprio nel periodo invernale, e ancora meno sorprende che il picco arrivi tra novembre e gennaio. In questi due mesi, infatti, la maggior parte delle persone fa un vero e proprio “disastro alimentare”: dolci delle feste, zuccheri ovunque, alcol, piatti pesanti, combinazioni impossibili, porzioni esagerate, orari sballati e pochissimo riposo.
Quando poi arriva l’inverno vero, ci si ritrova con un corpo già infiammato, appesantito dagli eccessi e pieno di scorie da smaltire. A quel punto basta poco: un colpo di freddo, una notte di sonno in meno, una settimana stressante… e il sistema immunitario cede.
Non ci ammaliamo perché “fuori fa freddo”, ma perché dentro è già tutto in fiamme. Il freddo, lo stress o il “virus” sono solo l’ultimo tassello che fa traboccare un vaso già colmo.
Il corpo, quando è in surplus, deve aprire le valvole di sfogo: muco, febbre, tosse, raffreddore, pelle che reagisce. Non è un errore, è un meccanismo di protezione, un modo per liberarsi di ciò che lo appesantisce.
Per questo dico sempre che il vero “malanno stagionale” non arriva in inverno…inizia in tavola.
L’obiettivo quindi diventa aiutare il corpo a fare ciò che sta già cercando di fare, invece di bloccare tutto con una “gomma da masticare chimica” sul sintomo.
Strategie più dolci per liberare il naso e sostenere il corpo
Non sempre c’è bisogno di una bomba farmacologica (anzi in realtà, se ci trattiamo bene, quasi mai) per stare un po’ meglio. Alcuni approcci supportati da studi (anche se spesso con evidenza moderata o limitata) possono dare sollievo senza gli effetti collaterali tipici dei decongestionanti.
Lavaggi nasali con soluzione salina
I lavaggi con soluzione fisiologica o leggermente ipertonica (acqua + sale puro, con le giuste proporzioni) possono:
- fluidificare il muco,
- aiutare a rimuovere virus, batteri e allergeni dalla mucosa,
- ridurre un po’ la durata e l’intensità dei sintomi delle infezioni delle vie respiratorie superiori, soprattutto se usati precocemente.
Riposo digestivo, idratazione, aria umidificata
Sono banali, ma funzionano:
- bere a sufficienza aiuta il corpo a fluidificare le secrezioni;
- riposo digestivo o alimentazione leggera o semi digiuno fino al ripristino della fame “vera”. Nei giorni di raffreddore o influenza, un’alimentazione più semplice, ricca di frutta e verdura fresca, estratti, frullati, brodi vegetali leggeri, riducendo cibi pesanti e industriali, può alleggerire il lavoro digestivo e lasciare più energia alle difese.
- sonno di qualità;
- umidificare leggermente l’aria (o fare docce calde/inalazioni di vapore in modo prudente) può dare sollievo al naso secco e irritato.
- passeggiate leggere e respirazione consapevole possono aiutare il drenaggio e migliorare l’ossigenazione.
Alimenti che aiutano in caso di raffreddore e influenza
Frutta “sciogli-muco”
La frutta fresca, succosa e ricca di enzimi è la base del lavoro depurativo.
- Agrumi: arance, limoni, pompelmi, mandarini
- Ananas
- Kiwi
- Melograno
- Melone (quando è stagione)
- Mango e papaia
- Mele e pere
- Uva
- Frutti di bosco
Ottimi anche come estratti o pasti monofrutto.
Ortaggi e verdure “apri-vie e fluidificanti”
Le verdure crude, soprattutto quelle ricche di acqua e clorofilla, aiutano a sciogliere il muco e a ripulire.
- Sedano
- Finocchio
- Cetriolo
- Zenzero fresco (grattugiato o in tisana)*
- Cipolla e porro (antisettici naturali)*
- Aglio (con moderazione, potente antibatterico)*
- Cavolo, verza e cavolfiore
- Ravanelli
- Carote
- Spinaci e insalate miste
- Rucola, cicoria, radicchio (amare)
*Pur sapendo che, secondo l’Igiene Naturale più rigoroso, alcuni cibi o preparazioni non sono pienamente adatti alla fisiologia umana, ritengo comunque che in certi casi possano essere estremamente utili. Quando una persona arriva da decenni di alimentazione sregolata, abitudini pesanti, accumulo di tossine e un sistema digestivo affaticato, è normale che il corpo abbia bisogno di un supporto in più.
Liquidi depurativi
- Acqua tiepida e limone al mattino
- Tisane di timo, malva, zenzero, finocchio, menta
- Estratti verdi (sedano + cetriolo + limone oppure qui trovate la mia playlist di ricette favorite)
- Brodi vegetali leggeri, solo verdura
Alimenti utili ma da usare con misura
(Perché più concentrati)
- Avocado
- Semi di chia ammollati
- Noci e mandorle crude
- Tahina in piccole dosi
In definitiva, il vero rimedio antinfluenzale non si compra in farmacia: si costruisce ogni giorno, con ciò che scegliamo di mangiare, di pensare e di respirare.
Non servono “super integratori”, ma coerenza nello stile di vita. E la differenza, stagione dopo stagione, si vede.
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