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Cosa fare per proteggere le arterie dai pericoli nascosti delle malattie cardiovascolari? Scopri i segreti per mantenere le tue arterie giovani e vitali!

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Se tutte le arterie, vene e capillari del sistema circolatorio umano fossero distese una dietro l’altra, coprirebbero una distanza di circa 100.000 chilometri, vale a dire circa due volte e mezzo la circonferenza terrestre! Il nostro corpo contiene circa 5.6 litri di sangue. Questi 5.6 litri circolano nel corpo tre volte al minuto. In una giornata il sangue percorre in totale 19.000 chilometri, cioè quasi 16 volte la lunghezza dell’Italia da Nord a Sud! La vita di una cellula del sangue è di circa quattro mesi, durante questo lasso di tempo essa viaggia attraverso il nostro corpo circa 250.000 volte prima di morire. (Vedi anche questo articolo)

Dunque, come fa il nostro corpo a riparare i danni alle pareti di 100.000 chilometri di arterie? 

Immaginate cosa voglia dire, garantire che tutto il rivestimento delle arterie sia sempre liscio come la seta. Ogni volta che un’arteria si danneggia, è necessario un processo di riparazione, e ogni volta che avviene una guarigione, il rivestimento diviene un po’ più spesso, come un callo.

Tenete in considerazione quanto afferma la dottoressa Vivian Vetrano nella sua relazione “Perché i grassi si accumulano nelle arterie”: “Ogni ferita fa sì che le piastrine (trombociti) si riuniscano nella zona della lesione per levigare il danno. Avviene la guarigione, che consente al sangue di fluire con facilità senza essere ostacolato da microscopiche sporgenze, o lesioni tipo carta abrasiva.
Così la dottoressa Marlene Williams, direttore dell’Unità di Cura Cardiovascolare Intensiva del John Hopkins Bayview Medical Center, illustra la funzione delle piastrine: “Le piastrine sono cellule che circolano nel nostro sangue e si aggregano quando rilevano dei vasi sanguigni danneggiati. È lo stesso vaso sanguigno a inviare un segnale in presenza di una ferita. Quando le piastrine ricevono il segnale, rispondono portandosi nella zona della lesione e trasformandosi in una formazione “attiva”. Per entrare in contatto con i vasi sanguigni lesionati, le piastrine sviluppano lunghi tentacoli, assumendo così l’aspetto di un ragno o di una piovra.

Quand’è che le nostre arterie cominciano ad essere nei guai?

Ogni ferita induce le piastrine a livellare la lesione. Dopo molti interventi di riparazione nella stessa porzione di rivestimento arterioso, comincia a formarsi un ateroma. La dottoressa Vetrano afferma: “In sostanza, si tratta di un meccanismo protettivo simile a una vescica, che a lungo andare si trasforma in un callo. Dopo aver ripristinato ripetutamente il rivestimento di un’arteria, il nostro corpo riempie con grasso i tessuti sottostanti, sviluppando sotto il rivestimento dell’arteria un cuscinetto che non fa altro che proteggere dalle lesioni le cellule della parete arteriosa. Oltre al grasso che la protegge, anche delle cellule muscolari invadono la lesione per rinforzare le pareti dell’arteria. Tutti questi sono meccanismi di difesa che si innescano quando si verifica un danno al rivestimento di un’arteria. Il nostro corpo è obbligato a curare in fretta una rottura o un’abrasione del rivestimento arterioso. Se non la ripara e non la leviga immediatamente, si potrebbe formare un coagulo che interromperebbe la circolazione in quel punto.

Quando l’ispessimento del rivestimento aumenta di volume, il flusso sanguigno rallenta. È come quando sono in corso degli interventi di manutenzione stradale e le auto devono viaggiare su una corsia invece che su due, o prendere una deviazione. L’una o l’altra cosa rallenta il traffico. Ebbene, il corpo è continuamente intento alla riparazione di tutti i vasi sanguigni. Alla fine, dopo molti cicli di riparazione, del tessuto cicatriziale finirà per occludere il lume (la cavità) dell’arteria. È un processo che ha luogo nel corso di molti anni. Dopo anni di lotta contro le ferite, la cicatrice protruderà a tal punto all’interno dell’arteria da finire per ostruirla, provocando magari un attacco ischemico o un’occlusione coronarica nel muscolo cardiaco (attacco di cuore).

Da cosa sono provocati i danni alle pareti arteriose?

arterie_pressione_grassoLa dottoressa Vivian Vetrano fa notare: “La ragione per cui il grasso si deposita nelle arterie è perché si è verificata una lesione nelle loro pareti – un’irregolarità, un’infiammazione o addirittura un processo infiammatorio cronico. L’infiammazione cronica può essere provocata da una stimolazione persistente da spezie, sale o altre sostanze irritanti. In presenza di un’infiammazione cronica si verifica anche un degrado funzionale. Le cellule nelle pareti delle arterie non riescono più a elaborare i grassi come farebbero se non fossero irritate e infiammate, esattamente come noi abbiamo difficoltà a fare anche le cose più semplici quando siamo arrabbiati o affamati.

Le sostanze tossiche che fluiscono attraverso le arterie, urtando contro le loro giunzioni, danneggiano le pareti arteriose in punti vulnerabili. Non importa quali altri compiti debba portare a termine il nostro organismo, quell’arteria deve essere riparata immediatamente, in modo che il sangue possa continuare a scorrere. È un’emergenza!

Gli additivi tossici sono come armi chimiche usate contro le cellule del nostro stesso corpo, eppure non ce ne rendiamo conto per merito della sua straordinaria abilità nel riprodurre cellule che prendano il posto di quelle morte. Non si deve aspettare che sia evidente che le nostre arterie sono ostruite, il momento giusto per scegliere uno stile di vita salutare è adesso!

Quali sono le sostanze tossiche che irritano e distruggono le nostre arterie?

L’Igiene Naturale suggerisce che fattori debilitanti, sostanze, influenze e veleni portino a un incremento nella produzione cellulare di radicali liberi, i quali provocano la distruzione interna delle cellule. La cellula dunque deve eliminare con il flusso sanguigno le particelle morte (formando Tossiemia). L’aumento dei danni provocati dai radicali liberi, che determina l’aumento delle tossine nel sangue, interferisce con la normale sana funzionalità degli organi.

È un circolo vizioso nel quale le influenze debilitanti pregiudicano le funzioni degli organi e le funzioni compromesse provocano ulteriore tossiemia in tutto il corpo a causa della limitata eliminazione degli scarti metabolici (danni da radicali liberi). L’aumento della tossiemia pregiudica ulteriormente le funzioni degli organi.

Il solo modo per uscirne è interrompere le pratiche debilitanti e dar tempo all’organismo di riprendersi e recuperare l’energia per il suo funzionamento. Alcool, sigarette, caffè, zucchero raffinato, sale e la preponderanza nella dieta di cibi cotti o carboidrati complessi contribuiscono all’intossicazione e al danneggiamento delle cellule viventi. Queste sostanze sono direttamente nocive per i tessuti vitali, e debilitanti anche a livello cerebrale perché danneggiano le cellule nervose del cervello, oltre a quelle del resto del corpo.

La dottoressa Vetrano afferma: “Non è il grasso a provocare l’arteriosclerosi (indurimento delle pareti arteriose), anche se entra in gioco nella guarigione delle lesioni nelle arterie. Il grasso che compare dove non dovrebbe è il risultato di un’alterazione del metabolismo provocata da diversi fattori, influenze e sostanze nelle categorie fisica, mentale, emozionale, chimica e farmaci. Tutti questi fattori sono la causa della debilitazione di tutti i tessuti del corpo e dell’insorgenza di irritazioni e infiammazioni.

E dunque, cosa dobbiamo fare per essere sicuri che le nostre arterie siano sempre giovani e vitali?

In Italia, le morti per disturbi cardiaco-coronarici sono 15 volte di più di quelle per incidenti stradali!!! (Vedi qui). Addirittura, i disturbi cardiaco-coronarici sono al primo posto in Italia tra le cause di morte! Un attacco cardiaco può arrivare da un momento all’altro. Immaginate che tutta la vostra famiglia, 5 dei vostri migliori amici e le loro famiglie al completo muoiano improvvisamente. Ecco, questo è l’ammontare dei morti in Italia per disturbi cardiaco-coronarici oggi.

Adesso che sappiamo che un gran numero di fattori causa problemi alle arterie e al benessere dell’organismo in generale, ecco le cose da fare per mantenere non solo le arterie, ma tutto il corpo in uno stato di sana vitalità:

  •  Ridurre o addirittura eliminare le sostanze tossiche ingerite, come alcool, sigarette, caffè, zucchero raffinato, sale, carni grasse, dolci e i regimi dietetici in cui prevalgono i cibi cucinati a base di carboidrati complessi.
  • Sostituire le cattive abitudini con uno stile di vita che permetta al nostro corpo di funzionare al meglio delle proprie possibilità. Uno stile di vita sano comprende un buon risposo e periodi di sonno regolari, equilibrio emotivo, cibi che l’organismo possa utilizzare per il proprio mantenimento, crescita e riparazione, acqua pura, aria fresca, luce naturale, esercizio fisico, relazioni sentimentali appaganti, eccetera. Per maggiori informazioni su questi aspetti dell’Igiene Naturale, potete consultare diversi articoli scritti su ildragoparlante.com, oppure, se non lo avete già fatto, potete iscrivervi e ricevere l’e-book gratuito “Sei pronto a riprendere in mano la tua salute e sentirti bene?

Un passo alla volta

Non ci si deve preoccupare se non si riesce a eliminare tutto, o se risulta troppo difficile sostituire tutte le cattive abitudini con quelle buone. Nemmeno io sono perfetta e assumo ancora delle sostanze tossiche, specialmente quando sono in Europa o quando mi concedo delle eccezioni per la mia vita sociale con amici e familiari. Pochi sono in grado di compiere cambiamenti radicali, e quei pochi sono solitamente persone che soffrono di gravi disturbi e sono in una condizione che li costringe a fare certi cambiamenti. Quello che propongo io è un percorso assai più lento, fatto con calma e godendosi il viaggio. Un’avventura, un’esplorazione durante la quale si scopre quali sostanze nuocciono al nostro corpo e perché, quali cibi, la mancanza di esercizio fisico, la presenza o assenza di luce naturale, l’importanza di un sonno ristoratore e così via.

La sfida è individuare una singola cosa da eliminare dalla vostra vita e scegliere una buona abitudine con cui sostituirla. Tutto lì, non c’è niente di più facile. Quando vi sentirete a vostro agio con questo nuovo regime, proverete con un’altra sostituzione.

Non ci sono pillole o erbe particolari che possano mantenere in perfetta efficienza 100.000 chilometri di arterie. Si tratta di dare al corpo gli elementi di cui necessita per riparare i tessuti deteriorati, e di eliminare, al meglio delle vostre possibilità, le sostanze tossiche che danneggiano le pareti arteriose. Ciò può essere fatto soltanto vivendo in armonia con le necessità dell’organismo umano.

Letture suggerite:
“How Fats Get Put Into Arteries” Relazione della Dottoressa Vivian Virginia Vetrano
“ATHEROSCLEROSIS – AVOIDABLE and REMEDIABLE without MEDICATION” Dissertazione della Dottoressa Vivian Virginia Vetrano

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1 commento

  1. Il Dr. Salvatore Simeone scrive:

    LA VERA CAUSA DELL’ATEROSCLEROSI – SPIEGAZIONE PIU’ SCIENTIFICA

    Diamo, ora, per le persone più interessate, la spiegazione più scientifica della patogenesi dell’aterosclerosi.

    Per avere un’idea più precisa dell’aterosclerosi bisogna pensare a come è fatta la PARETE di un’ARTERIA: essa è costituita da 3 TUNICHE MUSCOLARI CONCENTRICHE: la più INTERNA, chiamata INTIMA (150-200 micrometri di diametro), è in CONTATTO CON IL SANGUE; poi c’è la tunica MEDIA (150-350 micrometri di diametro) e infine quella ESTERNA (chiamata Avventizia, 350-500 micrometri di diametro).

    La “PLACCA” si trova, in genere, TRA L’INTIMA e la TUNICA MEDIA (e dunque NON ATTACCATA alla PARETE dell’ARTERIA, come comunemente viene fatto credere alla gente).

    Dobbiamo chiederci per quale meccanismo la “PLACCA” si forma dentro la parete dell’arteria ed è bene precisare subito che essa NON E’ COSTITUITA SOLO da COLESTEROLO, ma E’ FORMATA da SOSTANZE GRASSE e PROTEINE, chiamate, per l’appunto “LIPOPROTEINE”.

    Qui inizia il vero problema in quanto è dalla errata spiegazione che, in genere, viene data a questo fenomeno che deriva il forte aumento delle MALATTIE CARDIO-CIRCOLATORIE.

    Infatti secondo la VECCHIA VISIONE l’ATEROMA si formerebbe passando DAL SANGUE attraverso la PARETE dell’INTIMA.

    Ma come riescono queste sostanze ad attraversare la MUCOSA, per infiltrarsi dentro la parete ?

    A rifletterci bene, è evidente che NON E’ POSSIBILE CHE il colesterolo, altri grassi e proteine possano infiltrarsi attraverso una parete mucosa; però, poiché la “PLACCA ESISTE, è ovvio che ci si chieda come si sia formata.

    Secondo la CARDIOLOGIA CONVENZIONALE, quelle sostanze passerebbero dal sangue attraverso la mucosa dell’arteria, altra spiegazione non c’è.

    Così si è IPOTIZZATO che, specie negli IPERTESI, nella MUCOSA possano prodursi PICCOLE LACERAZIONI attraverso le quali si infiltrerebbero quelle determinate sostanze.

    Ma questa spiegazione NON REGGE per una serie di motivi:

    1) Innanzitutto l’ATEROSCLEROSI si produce ANCHE IN CHI NON E’ IPERTESO e dunque NON presenta LACERAZIONI della PARETE.

    2) Ammesso che sia possibile quanto ipotizzato, come mai la PICCOLA LACERAZIONE non dovrebbe immediatamente venire RIPARATA dalle PIASTRINE ?

    3) Ma soprattutto, ammesso sempre che fosse vera l’IPOTESI della MICROLESIONE, sarebbe LOGICO PENSARE che in questa PICCOLA “FERITOIA” si INFILTRASSE il SANGUE con tutti i suoi costituenti e NON SOLO il COLESTEROLO che, appunto, essendo DISCIOLTO NEL SANGUE, ne è PARTE INTEGRANTE.

    Di conseguenza, anche SE FOSSE VALIDA l’IPOTESI della MICROLESIONE (ma abbiamo visto che non è così) SOTTO L’INTIMA troveremmo un GRUMO DI SANGUE ROSSO SCURO e NON la CLASSICA PLACCA GIALLOGNOLA tipica del VERO ATEROMA.

    Se è impossibile, come dimostrato, che l’ateroma si faccia strada in modo centrifugo, cioè dal sangue verso le pareti delle arterie, E’ EVIDENTE che deve necessariamente essere vero il contrario e cioè che l’ATEROMA O “PLACCA” vada via via FORMANDOSI nello SPESSORE stesso dell’ARTERIA e questo LO DIMOSTRA l’OMOTOSSICOLOGIA, la scienza che negli ultimi 30 anni ha studiato meglio il CONNETTIVO.

    Infatti, oltre che di fibre muscolari, l’ARTERIA è COSTITUITA essenzialmente da TESSUTO CONNETTIVO che, tra le tante funzioni, ha anche quella di “ASSEMBLAGGIO” della grande quantità di SCORIE METABOLICHE prodotte giornalmente dalle nostre CELLULE (Tossiemia endogena) e anche delle TOSSINE che immettiamo dall’ESTERNO (Tossiemia esogena) e qui la lista è lunga: dai fertilizzanti, pesticidi, anticrittogamici, coloranti, conservanti, sostanze chimiche e farmacologiche, eccessi di sali minerali; ma il CONNETTIVO può “INFARCIRSI” e SATURARSI anche e soprattutto con gli ECCESSI di PROTEINE e GRASSI che l’organismo non ha avuto modo di smaltire e utilizzare.

    Infatti sono proprio gli ECCESSI LIPOPROTEICI a INTASARE in modo massivo il CONNETTIVO stesso che nel tempo, specie se l’ABUSO di PROTEINE e GRASSI è continuativo, va via via IMPREGNANDOSENE, IPERTROFIZZANDOSI e INDURENDOSI dando luogo infine all’ATEROMA che, dunque, SI CREA NELLA PARETE STESSA dell’ARTERIA e poi va pian piano SPINGENDO.

    E’ solo conoscendo a fondo tale problematica che sarà possibile PREVENIRE e CURARE questa patologia così frequente.

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