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Perchè l’Igiene Naturale dice NO al caffè e 5 alternative più sane e naturali!

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Per chi vive in città e per noi “Igienisti Urbani” rinunciare al caffè può sembrare una sfida insormontabile: nella frenesia e nel caos, il caffè è diventato quasi un simbolo di produttività e resistenza, un rituale quotidiano per iniziare la giornata, per combattere la stanchezza o per affrontare riunioni e scadenze. 

Poi, diciamocelo…i bar e le caffetterie affollate e l’aroma che si diffonde per le strade rendono ancora più difficile allontanarsi da questa abitudine così radicata. Io stessa, per anni, non riuscivo a “far partire la giornata” senza la mia… dose!

E non lo nego, all’inizio è stato difficile capire come ridurla!

Secondo l’Igiene Naturale, il caffè, sebbene sembri un’ancora di salvezza, è in realtà un stimolante che compromette l’equilibrio e la salute a lungo termine. In questo articolo esploreremo come l’Igienismo concepisce il caffè (ma anche il tè) attraverso le parole dei più famosi studiosi e vedremo insieme 5 valide alternative che rispettano i principi naturali e aiutano a mantenere energia e vitalità, senza gli effetti negativi della caffeina.

…Poi, vi dirò anche come io sono riuscita a ridurre, fino ad eliminarlo praticamente del tutto (ad oggi, se prendo 1-2 caffè l’anno è tanto, magari al bar nei cappuccini di soia o avena!) 

 

IL CAFFÈ SECONDO GLI IGIENISTI

L’Igiene Naturale ha sempre sostenuto l’importanza di evitare sostanze stimolanti e innaturali per preservare la salute ottimale: Tra queste, il caffè e il tè occupano un posto centrale nelle discussioni tra gli igienisti, poiché entrambi sono largamente consumati in tutto il mondo e considerati inoffensivi o addirittura benefici da molte persone. 

I pionieri dell’Igiene Naturale hanno sempre sottolineato i pericoli di queste bevande ed ora nel dettaglio ne scopriamo insieme i motivi; qui trovate i link agli autori e ai testi citati se volete approfondire.

 

LA VISIONE DI HERBERT M. SHELTON

Shelton, uno dei più noti sostenitori dell’Igiene Naturale nel XX secolo, è stato molto critico nei confronti del caffè e del tè in quanto sostanze tossiche che, anziché fornire energia, la rubavano al corpo. Nel suo libro “Igiene Naturale: la scienza della salute”, spiega quanto questi stimolanti provocano un aumento temporaneo dell’energia, ma a lungo termine impoveriscono le riserve vitali del corpo.

Caffeina e teina non sono fonti di vera energia, ma stimolanti che costringono il corpo a bruciare le proprie risorse: la sensazione di attivazione che sembrano dare è in realtà la risposta dell’organismo ad una “iperattivazione” per espellere il carico neurotossico il prima possibile. Questo porta a un ciclo di dipendenza, dove il consumo di queste bevande diventa necessario per contrastare la stanchezza, una stanchezza che però viene alimentata proprio dal loro uso. 

 

L’APPROCCIO DI SYLVESTER GRAHAM

Graham, uno dei precursori dell’Igiene Naturale, famoso per la sua promozione di una dieta a base di cibi integrali e naturali, condannava l’uso del caffè e del tè per motivi simili. Graham credeva che queste bevande fossero innaturali e che alterassero le funzioni normali del corpo: nel suo trattato”A Lecture on the Science of Food and Nutrition” scriveva che si tratta di “veleni lenti” che, sebbene possano non causare danni immediati, nel tempo indeboliscono il sistema nervoso e contribuiscono a malattie croniche.

La caffeina e la teina “spremono” le ghiandole surrenali, costringendole a rilasciare adrenalina e altre sostanze chimiche che portano a una sensazione di energia temporanea; questo effetto a lungo termine provoca un esaurimento delle ghiandole stesse, portando a stanchezza cronica, difficoltà di concentrazione e altre problematiche legate all’energia e al metabolismo.

Il suo consiglio era chiaro: abbandonare queste bevande a favore di acqua pura e alimenti ricchi di nutrienti naturali.

 

JOHN H. TILDEN: CAFFÈ E TOSSIEMIA

Tilden, medico e autore del famoso libro “Toxemia Explained”, sviluppò la teoria della tossiemia, secondo la quale la maggior parte delle malattie deriva dall’accumulo di tossine nel corpo; sosteneva che caffè e tè contribuiscono all’aumento della tossiemia, poiché non solo aggiungono ulteriori sostanze tossiche al corpo, ma agiscono anche come stimolanti che costringono il sistema nervoso a funzionare in maniera innaturale. Ogni sostanza che sovraccarica il sistema nervoso o costringe l’organismo a operare al di sopra delle sue capacità naturali crea una situazione di stress interno: la caffeina, perciò crea una causa diretta di irritazione del sistema nervoso e, quindi, un fattore che incrementa la tossiemia.

 

ARNOLD EHRET E IL CONCETTO DI MUCO

Sebbene Arnold Ehret non sia un Igienista in senso stretto, anche la sua visione è degna di nota: nel suo famoso libro “La dieta senza muco” egli afferma che caffè e nel tè sono delle sostanze che contribuiscono all’accumulo di muco nel corpo ed il muco è, secondo il suo approccio, la causa principale delle malattie.

 

ALBERT MOSSERI: IL CAFFÈ E L’ILLUSIONE DELLA STIMOLAZIONE

Mosseri, un importante igienista francese, riprese molti dei principi di Shelton e di Ehret, aggiungendo ulteriori riflessioni sui pericoli degli stimolanti: il caffè e il tè ingannano il corpo, inducendolo a credere di avere energia quando, in realtà, quella stessa energia è stata forzatamente estratta dalle riserve vitali dell’organismo.

Questa “illusione della stimolazione” porta a una dipendenza psicologica e fisica, poiché il corpo diventa incapace di funzionare senza la continua fornitura di stimolanti: una volta che una persona inizia a consumare regolarmente caffè o tè, la naturale capacità del corpo di rigenerarsi attraverso il riposo e l’alimentazione corretta viene compromessa e, di conseguenza, la salute generale peggiora. 

Mosseri invitava i suoi lettori a rifiutare ogni tipo di sostanza stimolante e a coltivare una vita in armonia con la natura, basata su una dieta semplice e nutriente, accompagnata da un adeguato riposo e attività fisica.

 

L’ALTERNATIVA DELL’IGIENE NATURALE “PURO”: RIPOSO E IDRATAZIONE

Gli Igienisti naturali più puristi suggeriscono che, anziché affidarsi a stimolanti come il caffè e il tè, sia necessario dare al corpo solo il riposo e il recupero di cui ha bisogno. La stanchezza è vista come una richiesta naturale di fermarsi, non di una sostanza stimolante per continuare a produrre.

L’acqua pura, consumata in quantità adeguata, è ritenuta l’ unica e la migliore bevanda per mantenere l’equilibrio idrico del corpo e favorire l’eliminazione delle tossine.

Solo una dieta basata su cibi integrali, prevalentemente crudi, ricchi di vitamine, minerali e acqua, è considerata dall’Igiene Naturale più “puro” essenziale per sostenere un’energia naturale e duratura.

 

L’APPROCCIO PIù MODERATO: 5 ALTERNATIVE AL CAFFÈ 

Nell’approccio di Igienismo più mitigato, invece, ci sono diverse alternative naturali e salutari che possono fornire energia e benessere senza gli effetti negativi della caffeina e della teina. Queste bevande, a base di ingredienti naturali, sono generalmente accettate poiché rispettano i principi di una vita equilibrata e sana. Ecco quali sono:

1. INFUSI DI ERBE

Gli infusi di erbe sono considerati un’ottima alternativa al caffè perché non contengono caffeina e offrono numerosi benefici per la salute. Tra questi:

– Infuso di menta: rinfrescante e tonificante, ottimo per la digestione e per dare una leggera spinta di energia naturale.

– Infuso di ortica: ricco di vitamine e minerali, è un tonico naturale che può sostenere i livelli di energia e vitalità senza stimolare eccessivamente il sistema nervoso.

– Infuso di rooibos: ricco di antiossidanti, non contiene caffeina e può fornire una leggera spinta energetica mentre aiuta a combattere i radicali liberi.

 

2. SUCCO DI LIMONE E ACQUA TIEPIDA

Una delle bevande più raccomandate dagli igienisti è il semplice mix di acqua tiepida e succo di limone fresco. Questa combinazione è un ottimo depurativo per il fegato e il sistema digestivo, e fornisce una sensazione di freschezza ed energia naturale. L’alcalinizzante naturale del limone aiuta a equilibrare il pH del corpo e a favorire una migliore digestione, il che contribuisce a un aumento di vitalità.

 

3. SUCCHI FRESCHI DI FRUTTA E VERDURA

I succhi freschi, ottenuti da spremitura o estrazione a freddo, possono essere un’eccellente alternativa al caffè. Alcuni dei succhi più energizzanti sono:

– Succo di carota e zenzero: energizzante e ricco di antiossidanti, aiuta a migliorare la circolazione e a fornire energia naturale.

– Succo di arancia: ricco di vitamina C, è rinfrescante e stimolante, senza gli effetti collaterali della caffeina.

– Succo verde (spinaci, sedano, cetriolo, prezzemolo): è un tonico naturale ricco di clorofilla e minerali, perfetto per ricaricare il corpo in modo equilibrato.

Per altre idee potete approfondire con il testo di Norman Walker che trovate nella sezione libri consigliati.

 

4. CAFFÈ DI CICORIA

La radice di cicoria, arrostita e macinata, è spesso suggerita come un’alternativa naturale al caffè. La cicoria non contiene caffeina ma ha un gusto robusto e amaro simile a quello del caffè, quindi può essere una valida sostituzione per chi desidera una bevanda dal sapore più deciso. Inoltre, la cicoria supporta la digestione e il fegato, contribuendo al processo di disintossicazione del corpo. Gli igienisti apprezzano la cicoria per la sua capacità di fornire una bevanda ricca di sapore senza gli effetti negativi della caffeina.

 

5. LATTE D’ORO (GOLDEN MILK)

Il Golden Milk è una bevanda a base di latte vegetale, curcuma, pepe nero, zenzero e altre spezie. Questa bevanda, originaria della medicina ayurvedica, è considerata un potente antinfiammatorio e un tonico energizzante naturale. Grazie alla presenza della curcumina, il latte d’oro può fornire una spinta all’energia fisica e mentale, favorendo al contempo la rigenerazione cellulare e il benessere generale.

 

LA MIA ESPERIENZA

Nel mio percorso di benessere, ridurre il consumo di caffè è stata una delle sfide più impegnative che ho affrontato. Molti anni fa, in una giornata particolarmente frenetica e stressante, mi sono accorta che stavo bevendo fino a 7 caffè al giorno! La frenesia del lavoro, le pause continue alle macchinette, tutto sembrava giustificare questa abitudine. Non mi ero nemmeno resa conto di quanto stavo esagerando, fino a quando, alle 6 del pomeriggio, mi sono sentita stremata: mani che tremavano, difficoltà a concentrarmi e un’irritabilità crescente. Quello è stato il punto di svolta, il momento in cui mi sono fermata a riflettere.

Il primo passo? Chiedermi: “Quali caffè sono davvero importanti per me?

La risposta è stata semplice: solo due, uno al mattino e uno dopo pranzo. Questo mi ha fatto subito capire che tutti gli altri erano superflui, solo una scusa per interrompere il lavoro o per seguire la routine sociale dell’ufficio. Da quel momento, ho deciso di limitarmi a quei due, senza privazioni drastiche ma con una consapevolezza diversa.

Ho iniziato a portare con me frutta fresca, che diventava il mio spuntino durante le pause, mentre i colleghi andavano a prendere il caffè. Non vi nascondo che spesso mi sono sentita “diversa”, a volte anche criticata per questa scelta, ma con il tempo ho imparato a resistere a queste pressioni e a rimanere fedele al mio nuovo ritmo.

Gradualmente, sono riuscita a ridurre il consumo a un solo caffè al giorno, quello post pranzo, per evitare il classico “abbiocco”. Al mattino, invece, ho sostituito il cappuccino con il “carrubino” (latte di avena con farina di carrube dolcificato con sciroppo d’acero), poi con acqua “attivata” e infine con estratti di frutta e verdura, che ora sono il mio modo preferito di iniziare la giornata (a questo link trovate qualche idea per le acqua attivate e qui per gli estratti).

Con il tempo, grazie ad una alimentazione più leggera e ricca di cibi crudi, in particolare frutta a pranzo, è svanita la mia sensazione di pesantezza e sonnolenza post pasto, e così anche l’ultimo caffè rimasto!

Perché vi racconto tutto questo?

Per sottolineare che ogni cambiamento richiede tempo e consapevolezza: non serve imporsi di smettere da un giorno all’altro, è più utile riflettere su come migliorare progressivamente le nostre abitudini. Prendere coscienza di ciò che ci fa bene e di ciò che non ci serve più è il primo passo per attuare un cambiamento reale e sostenibile.

Ricordiamoci sempre che “facciamo il meglio che possiamo con quello che abbiamo e nelle condizioni in cui siamo”!

E voi? Che rapporto avete con il caffè? Ne siete dipendenti, lo avete eliminato o state cercando di ridurlo?

Condividiamo le nostre esperienze nei commenti, perché questo è un argomento che tocca molti di noi, e le storie personali possono essere di grande ispirazione reciproca!

 

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