Casa Sport & Attivitá fisica Calisthenics: raggiungi la tua forma fisica naturale

Calisthenics: raggiungi la tua forma fisica naturale

5441
0
calisthenics, calistenia, callistenia

In questo articolo Giovanni ci parla ancora di calisthenics, o calistenia (callistenìa). Sappiamo quanto sia importante muoversi nella vita. Il movimento è tutto. Se non c’è movimento, c’è stallo – e infine, discesa. Muoverci ci fa sentire bene, perché è naturale. Ma per apprezzare il movimento, dobbiamo, appunto, muoverci. O almeno iniziare…

Articolo di: Giovanni Gaggero

Calisthenics: semplicemente… muoversi

Cosa rappresenta per noi lo sport, perchè lo pratichiamo/vorremmo praticare? Alcune risposte comuni potrebbero essere: per perdere peso, perchè fa bene, per avere un fisico più attraente…

Gli animali, anche i nostri amici domestici, probabilmente non hanno nessuna di queste motivazioni; eppure corrono, saltano, lottano fra di loro. Muoversi è ciò che li contraddistingue come animali: giocare con l’ambiente esterno è piacevole. Essendo una funzione biologica utile, come mangiare, dormire (o anche accoppiarsi 😉 ) la natura lo rende appagante, e non abbiamo bisogno di ulteriori motivazioni razionali per apprezzarlo.

Nessuno nasce con un’avversione allo sport. Se qualcuno o qualcosa nel nostro percorso ci ha fatto perdere la capacità di apprezzare questo piacere, non importa; è giunto il momento di recuperarlo. Gioco è la parola d’ordine. I benefici (e si potrebbero riempire interi libri), saranno piacevoli conseguenze.

Quale sport, con cosa iniziare, con quali obiettivi realistici?

Ho già scritto sul Calisthenics (vedi l’articolo: Cos’è la calistenia); negli ultimi anni questa disciplina si è diffusa a macchia d’olio, e chi ne segue l’evoluzione può apprezzare in Italia un numero crescente di nuovi parchi attrezzati, eventi, esibizioni anche su programmi tv (come Italia’s got talent).

Non è mia intenzione sponsorizzare una disciplina piuttosto che un’altra. Ma per spiegare il perchè la mia attenzione si rivolge a questa pratica invece che a sport molto più comuni, ecco alcuni fatti sulla fisiologia umana:

  • Il corpo umano sembra studiato per fare “di tutto”, e “abbastanza” bene.
  • Ha una struttura piuttosto buona per correre, anche se non ha sistemi energetici adatti a correre su lunghe distanze. (Vedi anche: Stress Ossidativo e Attività Fisica)
  • Ha una muscolatura della spalle e del braccio appositamente studiata per arrampicarsi (Vedi anche: Muscoli Biarticolari), ma a differenza delle agili scimmie ha sviluppato gambe pesanti e potenti.
  • Predilige sforzi intensi ma brevi, rispetto a marce lunghissime (come ad esempio le migrazioni degli uccelli).
  • Ridurre lo sport solo a un limitato set di movimenti ripetuti (corsa, ciclismo, tennis e numerosi sport di squadra…) è meno appagante, e spesso meno salutare.
  • Abbiamo grosse potenzialità di movimento; se dovessi citare una bibliografia a supporto di questo, direi semplicemente: provate a cercare su youtube Parkour, capoeira, break dance…

Ma ogni capacità che non si utilizza si perde. Un esempio che mi piace citare è quello dello squat profondo (foto posizione riposo qui sotto): una posizione che sia i bambini, sia altre popolazioni nel mondo considerano di riposo, per molti di noi diventa impraticabile.

squat profondo, calisthenics

Ecco la mia visione di sport, soprattutto per chi è agli inizi: muoversi… semplicemente.

Movimenti che qualcuno definirebbe “naturali”, altri “biomeccanicamente vantaggiosi”… Diverse definizioni, stesso concetto.

Con questo non intendo che non sia necessaria una tecnica, una programmazione, e magari un consiglio di qualcuno più esperto, ma solo che i primi obiettivi potrebbero essere riacquistare la capacità di:

  • fare uno squat profondo, flettere la gambe sul busto (“toccarsi le punte dei piedi”), saltare;
  • fare qualche trazione o dip o piegamento a terra (le “flessioni”);
  • mantenere il corpo teso attraverso i muscoli del tronco (plank, barchetta….),
  • estendere la colonna vertebrale (come avviene nel ponte);
  • muovere le braccia in tutte le posizioni concesse dall’articolazione: sopra la testa, dietro il piano del corpo ecc.

Nella pratica

Prova ora qualche movimento che ho citato prima, scegliendo la versione più semplice che riesci a fare. Fatto? In effetti, basta questo: iniziare, scegliendo una routine poco impegnativa, tale da poterla adottare costantemente per settimane, finché diventa un abitudine, e poi un’esigenza.

Per routine intendo un programma che comprenda esercizi da fare e numero di allenamenti settimanali. Non c’è un minimo di ore settimanali, ma c’è un minimo di costanza: ogni settimana.

Una routine si deve basare su degli obiettivi, che possono essere di vario genere: come ho scritto prima, consiglio di porsi come obiettivi il raggiungimento di certi movimenti che esprimono forza e mobilità.

Per riassumere:

  1. valuta il tuo stato di forma
  2. scegli degli obiettivi
  3. programma un allenamento per raggiungerli
  4. una volta raggiunti, riparti dal punto 1

Interpretate il calisthenics come un processo: non c’è un limite minimo per iniziare, e tantomeno c’è un limite massimo. Ogni condizione fisica è sia un punto di arrivo che un punto di partenza, l’unico vincolo è avere chiara la progressione di difficoltà.

Altri piccoli consigli che mi sento di dare sono:

  • Iscriversi a un corso di qualche sport che permetta di muoversi; non me ne vogliano gli istruttori di palestra o di spinning, ma quello a cui mi riferisco sono attività come ginnastica, danza, arti marziali….
  • Creare un ambiente domestico in cui potersi allenare sempre, anche quando avanzano 10 minuti fra un attività e l’altra: avere la possibilità di muoversi anche senza “andare in palestra”.
  • Prendersi una semplice tavola anatomica e scoprire i muscoli, toccarli, muoverli, prenderne coscienza.
  • Dimenticarsi di allenare il muscolo, ma allenare i movimenti (osservando e chiedendo a chi li pratica correttamente)

Piccola riflessione

Voglio concludere con una piccola riflessione. Il mondo del fitness ci ha abituati a foto di fisici perfetti, mantra motivanti (“no pain no gain”), sempre nuovi prodotti brucia grassi/accumula massa… Sentirsi inadeguati è la base per diventare consumatori.

Per me il calisthenics è allenarsi anche con solo un prato e un albero, per il puro piacere di farlo. Mettendo da parte i fini estetici, che magari arriveranno, ma non possono essere l’obiettivo: vorrebbe dire invertire l’ingegneria del corpo, che è bello quando funziona, mentre non vale assolutamente il contrario.

E’ il momento di radicare nella nostra quotidianità lo sport, come un piacere, se non un’esigenza, a cui nessuno vorrebbe rinunciare. Hai un corpo: semplicemente…muoviti. 🙂

Giovanni Gaggero
Vegan calisthenic e streetworkout Italia

Unisciti anche tu al Blog de ilDragoParlante, inserendo la tua mail in alto a destra, cosí da non perderti i prossimi articoli ed eventi!