Casa Crescita personale Il “Bliss Point”: quando il cibo diventa una dipendenza

Il “Bliss Point”: quando il cibo diventa una dipendenza

157
0

Nell’approccio dell’Igiene Naturale, l’alimentazione non è soltanto una fonte di nutrienti, ma uno degli strumenti primari per mantenere l’equilibrio vitale dell’organismo.

Quando i cibi vengono manipolati artificialmente per sovrastimolare il palato, si rompe il legame naturale tra fame reale, appetito fisiologico e sazietà autentica.

Hai mai aperto un pacchetto di snack pensando “ne mangio solo uno”… e poi, senza nemmeno accorgertene, l’hai finito? Non è colpa tua e non è mancanza di volontà: è biochimica indotta.

Il responsabile? Un meccanismo subdolo chiamato bliss point.

Il “bliss point”, un concetto nato in ambito industriale ma con forti implicazioni fisiologiche, neurologiche e comportamentali, che l’Igiene Naturale riconosce come uno dei principali ostacoli alla salute spontanea dell’essere umano.

 

Cos’è il Bliss Point

Il termine “bliss point” è stato coniato dallo scienziato Howard Moskowitz, esperto in psicofisica e marketing sensoriale, durante ricerche condotte negli anni ‘70 per aziende alimentari statunitensi; si tratta del punto ottimale di combinazione tra zucchero, sale e grassi, capace di generare il massimo piacere gustativo nel consumatore.

The bliss point is the amount of an ingredient such as salt, sugar or fat which optimizes palatability.”

(Moskowitz, Journal of Sensory Studies, 1986)

Da allora, questo concetto è diventato uno strumento strategico per la creazione di cibi ultra-processati destinati al largo consumo, progettati non per nutrire, ma per stimolare le aree cerebrali del piacere (in particolare, il sistema dopaminergico), anche attraverso odori e profumi (ad esempio quelli provenienti da fast food e pasticcerie, spesso creati con aromi e fragranze totalmente artificiali). 

Il cervello riceve una scarica di dopamina (l’ormone del piacere) e ti spinge a cercare ancora quel sapore, anche se non hai fame.

Secondo l’approccio dell’Igiene Naturale, questo tipo di stimolazione è artificiale e nociva, perché ti allontana dai segnali autentici del corpo.

 

Le implicazioni secondo l’Igiene Naturale

L’Igiene Naturale, infatti, riconosce il corpo umano come un organismo auto-regolato e auto-guarente, che mantiene salute e vitalità quando si nutre secondo le leggi biologiche e fisiologiche.

Il cibo naturale – ovvero non trasformato, integrale e coerente con la specie umana – fornisce segnali chiari di fame, sazietà, e nutrimento.

Il bliss point, al contrario, interferisce con il feedback neurologico naturale, perché:

• crea confusione sensoriale: il corpo riceve un gusto “dopato” che non corrisponde al reale valore nutritivo;

• disconnette fame e sazietà;

• favorisce dipendenza alimentare;

• conduce a sovraccarico digestivo, infiammazione e accumulo tossinico;

• sostituisce il piacere profondo e pulito del cibo naturale con una gratificazione immediata e superficiale.

Come confermato da studi neuroscientifici (Volkow et al., Nature Reviews Neuroscience, 2011), l’eccessiva stimolazione da cibo processato porta a pattern cerebrali simili alla dipendenza da sostanze, creando un circolo vizioso che disconnette la persona dai reali segnali corporei.

L’inganno sensoriale e la perdita dell’intelligenza alimentare

Il bliss point è, a tutti gli effetti, una tecnica di ingegneria sensoriale: il corpo, ingannato da sapori e consistenze create artificialmente, non riesce più a distinguere il cibo “utile” da quello “piacevole”, sviluppando una forma di confusione neuro-sensoriale.

Secondo Herbert Shelton, fondatore dell’Igiene Naturale moderna, “la salute non si ottiene con i farmaci o gli artifici, ma col rispetto delle leggi della vita”. E tra queste leggi, c’è la coerenza biologica del cibo.

Il palato è stato educato a desiderare il fuorviante. Non è il piacere la guida sicura, ma la risposta biologica coerente con i bisogni cellulari.(H. Shelton, The Science and Fine Art of Food and Nutrition, 1940).

 

Le conseguenze a lungo termine

Il consumo abituale di alimenti progettati per colpire il bliss point comporta:

• sovraccarico digestivo e infiammazione intestinale;

• accumulo tossinico, che ostacola i processi di eliminazione delle tossine;

• iperstimolazione surrenalica e alterazione del ritmo ormonale;

• voglie costanti, che portano a mangiare oltre il bisogno reale;

• sviluppo di patologie croniche come diabete, obesità, sindrome metabolica;

• mente spenta, procrastinazione e poca proattività (leggi qui).

 

Tutto questo è antitetico alla visione igienista, che propone invece la de-semplificazione e il ritorno alla semplicità alimentare, basata su frutta fresca, verdure crude, semi oleosi naturali, e pasti coerenti con il ritmo digestivo umano.

Come difendersi?

L’Igiene Naturale parla chiaro: per liberarsi da questo circolo vizioso occorre:

1. una disintossicazione alimentare graduale, per spegnere il circuito della dipendenza;

2. una rieducazione sensoriale, con cibi veri che “risvegliano” il gusto naturale;

3. l’ eliminazione di cibi ultra-processati (anche quelli considerati “vegani” o “healthy” ma industriali, per approfondire leggi qui);

4. un ritorno alla semplicità al rispetto delle corrette combinazioni alimentari;

5. ovviamente al ripristino dell’ascolto profondo del corpo, e non del solo palato!

6. secondo la mia opinione, non serve rigidità o demonizzazione completa di questi cibi, ma occorre sviluppare una equilibrata consapevolezza nel mangiare per l’ più cibi sani e naturali, imparando a concedersi anche qualche cibo “coccola” secondo il mio approccio approccio 80/20 (per approfondire, scarica anche il mio eBook gratuito sull’argomento)

 

Conclusioni

Il bliss point è un chiaro esempio di come la scienza possa essere utilizzata per manipolare piuttosto che per evolvere.

Nell’ottica dell’Igiene Naturale, la salute è il risultato dell’armonia tra i bisogni biologici e le scelte quotidiane.

Riconoscere e smascherare i meccanismi che sabotano questa armonia è un passo fondamentale per tornare a un’alimentazione consapevole, pulita e vitale.

 

Bibliografia

• Moskowitz H., Journal of Sensory Studies, 1986

• Shelton H., The Science and Fine Art of Food and Nutrition, 1940

• Kessler D., The End of Overeating, Rodale Books, 2009

• Volkow N. et al., “The Addictive Dimensionality of Food”, Nature Reviews Neuroscience, 2011

• Lustig R., Fat Chance: Beating the Odds Against Sugar, Processed Food, Obesity, and Disease, Penguin, 2012

 

-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-

Se i contenuti gratuiti del blog e il viaggio de Il Drago Parlante ti sono d’ispirazione, aiutaci a continuare a creare e condividere conoscenze preziose sull’alimentazione naturale e il benessere autentico: Supporta il Drago

Unisciti anche tu al Blog de ilDragoParlante inserendo la tua mail in alto a destra, così da non perderti i prossimi articoli ed eventi!